The six star Abbott World Marathon Majors

A Tokyo ho chiuso il cerchio. Ci tengo a premettere, sin da queste prime righe, che ho condiviso questo percorso con una persona molto speciale, con la quale mi sono allenato per poi partecipare a tutte e sei le major, una compagna di viaggio, Lina Kniffer, che ringrazio pubblicamente, per avermi sopportato, aspettato e sempre spronato a fare meglio. Questo è quello che succede quando qualcuno ha una passione vera, per qualcosa. Si condividono gioie e dolori indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla propria etnia e dal proprio livello atletico-agonistico.
Grazie Lina !


Dopo questa doverosa premessa vi racconto un po’, per quelli che non lo sapessero, di che cosa si tratta.
Questa organizzazione promuove, definedole come le maratone migliori e/o letteralmente “maggiori” (majors), le corse da 42,197 km che si corrono a New York, Boston, Chicago, Berlino, Londra e Tokyo. Alla penultima tappa, qualsiasi essa sia, basta comunicare agli organizzatori di essere prossimi a chiudere il cerchio. Nel mio caso e ovviamente anche per Lina, l’ ultima tappa è stata, appunto, Tokyo.
Dopo il traguardo dell’ultima meta si riceve la simbolica medaglia dalle 6 stelle. Ogni stella raffigura una città.
Devo dire che ho provato una certa emozione già dagli ultimi km percorsi a Tokyo, al sol pensiero di riceverla. Voi direte: “si, ma non hai vinto niente….” “non sei arrivato nemmeno tra i primi”, ed io vi rispondo: “vero ! … ma per arrivare fino a qua ne ho fatta di strada e quando si fanno sacrifici, arrivare all’obbiettivo non ha un prezzo !

Questo è il messaggio che ancora una volta mi preme dare a tutti. Inseguite qualcosa con passione e non fermatevi davanti a nessun ostacolo. Vedrete che quello che ho scritto non è retorica ve lo assicuro. Facendo le cose per gradi tutti possono fare quello che abbiano fatto Lina ed io. Forza quindi, mettiamoci le scarpette ai piedi e andiamo a correre.